martedì 29 settembre 2009

Cancello ed Arnone 01. 08.2009

Propongo di nuovo questo articolo, che è già uscito sul blog la Voce del Volturno, in data 01.05,2008, e successivamente sul blog Radio Tele Caiazzo.

“ IL MONDO SI E' FORMATO CON UN “CORAGGIO D'AMORE DI DIO”, POI E' ANDATO AVANTI SEMPRE COSI' E SONO TANTI I MARTIRI DI QUESTO CORAGGIO PER CAMBIARE IL MONDO, GESU' CRISTO, IL PRIMO IN ASSOLUTO, PERCHE' E' L'AMORE, IL VALORE ASSOLUTO, POI TANTI ALTRI PRIMA E DOPO. Solo il coraggio, che è frutto di quello che si ha dentro, ripeto, non è nostro, ma ci è stato dato da DIO, può cambiare il mondo, ma come accennato prima ci vuole un poco di rischio, anche il sacrifico, non tanto, se no non vale e non serve quello in cui si crede. Allora cacciamo, cacciate fuori questo rischio d'amore, perché il mondo non cambia dea se e ne si può sperare. In questo mondo ci viviamo tutti e non solo pochi che non lo rappresentano, nel passato, nel presente, nel futuro.

INSEGNARE EDUCAZIONE, LA TRADIZIONE!

EDUCAZIONE VITA DEL MONDO contro l'emergenza scostumatezza vero primo problema del mondo, di Francesco Di Pasquale.

“- E' facile essere scostumato, difficile essere educato ora in questo mondo, difficilissimo/ quasi impossibile/impossibile educare, che è tutto il senso della vita.

- Occorrono esempi di educazione per vincere la scostumatezza.

- Non si può uscire senza educazione, per stare poi nella comunità, figuriamoci se si può entrare in case d'altri senza di essa. Bisogna rispettare le leggi e la comunità, tutto e tutti.

-.L'educazione è il tesoro del mondo, perciò è la vita.

- Anche la violenza è frutto della scostumatezza, ovvero di cattivi insegnamenti.

- Adesso essere scostumato è visto come un emancipazione, una moda, una cosa bella, perché non si ha il coraggio, come in tutte le cose, di dire la verità, ma l'educazione è educazione e non c'entra con i secoli, eppure è così, meno male. La persona educata è sempre educata, che poi è perbene, coraggiosa, leale, che lavora per costruire, per la comunità, crede quindi nei valori, mentre quella scostumata è sempre scostumata, che è poi vigliacca, sfaticata, che gli piace distruggere, prendersi quello che non è suo, insomma non crede nei valori. Sarà sino alla fine cosi.

-Educare significa avere un bagaglio culturale, morale e spirituale, poi coraggio, come necessita in tutte le cose.

- Non si può essere Governante se non si insegna educazione al popolo.

- Quando i Governanti abusano della povera gente indifesa si prendono o fanno pagare i soldi non dovuti anche questa è scostumatezza. Purtroppo adesso la politica si fa senza educazione, a chi è più scostumato, prima a chi era più educato, si perché altrimenti questi non la possono fare, non hanno niente e la debbono usare contro le persone educate per creargli problemi, ma li creano alla comunità, questo bisogna che tutti ricordino sempre.

- Quando si bestemmia, si calunniano le persone perbene ( per regola d'interessi), per le altre non si permettono, perché non lo possono fare, hanno paura, sono gli stessi, quando si vuole prendere le cose della comunità, quando si mette guerra nelle famiglie, altro che scostumatezza “

- Lo Stato è educazione. Quando nella scuola non s'insegna più educazione e non si esce più educati, bhè, allora è meglio chiudere le scuole e fare dei corsi pratici per la professione, privati e non più statali, a pagamento e non più “gratis”.

- Fanno parte di questa non categoria, perché non esiste, meno male, gli anonimi, che guarda caso se la prendono sempre con le brave persone e mai con i loro simili anonimi o fetenti, “almeno se la prendessero..”

Il primo problema a livello mondiale è la scostumatezza, si perché l'educazione è la vita del mondo. Se si lavorasse all'educazione come una volta il mondo sarebbe migliore, quindi tanti problemi e tragedie, tanti orrori a tutti i livelli, non ci sarebbero. Non ci vuole niente e ci vuole tanto, perché ai valori si sono opposti i non valori, non altri valori, perché non lo sono, ovvero gli affari, si sempre loro, quelli che sono anti valori, che sono l'egoismo sfrenato, che pur di esistere, vincere, distruggono tutto anche l'educazione, che era ed è un deterrente a questo male, ai tanti mali, per avere quindi un popolo di scostumati da poter usare come vogliono. Una volta la prima cosa s'insegnava educazione, nelle scuole, nella famiglie, nei luoghi di lavoro, nelle piazze, nei comuni e in tutte le sedi istituzionali, anche per radio, televisione, giornale. Era tutto una sorgente di educazione, adesso non solo non s'insegna più ma addirittura non c'è chi la insegna, tanto che si fanno leggi per punire, ma che poi non servono a nulla se non a dimostrare la loro inutilità, quando poi basta un poco di educazione per cambiare il piccolo angolo dove si vive, il piccolo paese e così via. L'educazione è frutto di insegnamenti, di cultura in genere, di vita e insegnamento religioso, da cui scaturiscono il rispetto per il prossimo, la comunità, per tutte le cose della comunità, anche un albero, un segnale, va rispettato, ma tutti debbono vigilare al rispetto. Conclusione educazione per vivere; educazione per risolvere i problemi; educazione per rispettare tutto, il prossimo ed i prossimi, il paese, la natura. Il pianeta Terra. E' questa una tragedia, si perché è tale non tanto per il fenomeno in se per se, perché potrebbe essere anche visto come una “moda”, la “moda della scostumatezza”, insomma un un piccolo fenomeno contenuto, ma non è così, l'hanno, l'hanno, fatto diventare gli altri, una cosa più grande delle piccole cose, una cosa importante, che vergogna, per gli altri, per tutti gli altri che non fanno nulla; non per quelli, che è un vanto, mica lo capiscono, tanti si sentono qualcosa, che non potrebbero essere da persone educate, bho.; che poi tutti questi scostumati potrebbero, quando ritornerà la “moda dell'educazione”- ma io dico che l'educazione non è moda, comunque-, essere educati, insomma la moda di seguire la moda, come io la chiamo. Ma che educati sarebbero, se non “scostumati educati”! Sono gli altri, lo ripeto, che non fanno niente, questa è la vera tragedia, a permettere la scostumatezza, quando poi non ci vuole niente, basta insegnare, gridare appena, appena, capire il momento e cambiare un poco rotta. Non ci vuole niente, niente proprio, tanto da farla diventare tragedia non io che lo dico, ma quelli che hanno creato questo e che non fanno niente, perché alla fine fa anche comodo a questo mondo, cioè di quelli che si trovano bene, per loro affari ed interessi. Tragedia, si alla fine è una tragedia, perché il modo si è fermato a questo. Povero grande mondo.! Presenterò ancora petizioni al Parlamento Italiano su questo. Il Parlamento italiano si dovrebbe interessare d'altro, che brutta fine la nostra Comunità, interessarsi di questo e dell'immondizia – altra emergenza-, mentre una volta vi era la cultura, la fede, i valori, i grandi valori, i grandi temi, la scienza, il progresso, le invenzioni, i grandi uomini. Anche tutte le realtà locali, tutti gli organismi istituzionali e religiosi tutti dovrebbero per un attimo fermarsi sul problema, ripeto non ci vuole niente, bisogna isolare questi scostumati, che non sono nulla, ma solo danni alla cultura e all'esistenza di un popolo. La scostumatezza è la vergogna di quelli che non fanno niente, che l'hanno creata, la tollerano, hanno paura di avere coraggio dell'educazione. Concludo dicendo ancora che la colpa è di quelli che non hanno insegnato educazione, ripeto, soprattutto, quelli, governanti/istituzioni, a tutti i livelli, che non hanno fatto il loro dovere o hanno permesso, lavandosene le mani, cioè assistendo senza fare niente, il che è sempre la stessa cosa, c'è poca differenza; quindi di questo mondo di affari (persone), che è il contrario dell'educazione, perciò il mondo è così brutto. L'appello quindi è ad INSEGNARE EDUCAZIONE, che è tutto, AMORE soprattutto ed AMORE innanzitutto, quindi CULTURA E CIVILTA! SIATE/DIVENTIAMO TUTTI EDUCANTI DI EDUCAZIONE!

Cancello ed Arnone 02.09.2009

FRANCESCO DI PASQUALE


-Il diritto dovere di vivere tutti la vita della comunità. La partecipazione attiva in tutti sensi. Il dovere di difendere la storia, ma anche il presente ed il futuro, le leggi della comunità, di tutte le comunità mondiali, l’ambiente ed il territorio, tutti quelli che stanno e vivono esistendo su questa Terra. Regolarsi la vita ognuno per permettere agli altri di viverla. Quindi il sacrosanto dovere di responsabilità verso questo mondo di vita insieme. Così è nato questo mondo, questa vivere assieme, con il desiderio, che io chiamo sogno, il sogno dell’umanità antica, di quella moderna, di una comunità mondiale ove tutti si possano riconoscere e vivere veramente da simili, da fratelli di questa esperienza terrena. Il sogno dello Stato, espressione umana di sacrifici, ed è lo stesso sogno di vita di amore delle comunità cristiane. E’ assurdo e non è pensabile una comunità che va per fatti suoi. La immaginate? E’ una non comunità. E’ nulla. La negazione della storia, della speranza, del concetto cristiano di vivere insieme. Anche la fede fugge questi concetti, viene meno, per non esistere nell’idea di non comunità. La fine di tutto, più del caos. Un “antivita”. No. Non si può cancellare la storia dei sentimenti e dello spirito, figuriamoci la Creazione, il disegno Divino. Allora è giusto che tutti si adoperino per le comunità, la vivono. L’equilibrio di stare insieme, nel rispetto delle leggi, dei sentimenti e dignità di diritti di tutti. Senza egoismo, si perché questo non può far parte del concetto di comunità di fratelli. E’ contro. E’ pericoloso. L’altruismo, la donazione di ognuno agli altri, è lo scopo e fine dell’esistenza, che fa vivere meglio tutti. Nell’Amore della comunità vi è tutta la felicità, la voglia di speranza, il futuro. Tutti utili e nessuno indispensabile, usando un concetto calcistico. Tutti utili, perché ognuno arricchisce l’altro.. Qui il dialogo, il confronto, anche lo scontro per trovare poi l’equilibrio di vivere con giustizia. Intervenire e anche criticare-se si è all’altezza- le cose comuni, è doveroso, anzi obbligatorio. Mai nei fatti personali e contro la persona. Gli interventi debbono essere di amore per migliorare tutti, la propria comunità, anche la propria vita. E tutti gli impegni avvantaggiano tutti, anche quelli che non vogliono accorgersene, che spesso preferiscono più cose o fatti personali. Le cose per la comunità sono meno visibili, ma più redditizie. E spesso, quasi sempre sono anche contrastate. Il necessario che rimangono, che vengono fatte. Che la comunità di tutti o tutti vivano sempre, grazie ai concetti ed impegni di tutti, nessuno escluso, che vivono per essa. Parlare perciò e gridare per la comunità è dovere. Non farlo non è dovere.. Ritorno ai concetti sacri della famiglia e delle comunità delle famiglie, della comunità mondiale della famiglia. La comunità è Amore, AMORE DIVINO. L’egoismo singolo non è amore. Quindi vivere la comunità dell’Amore. Non è facile, è stato e sarà sempre così. E’ comunque la cosa più bella. E’ la cosa bella, l’unica.

-Con questi concetti va vissuta la vita di questa Terra. Spesso quando le cose non vanno si da la colpa sempre degli altri. Se si ha coraggio di dirle le cose pubblicamente va pure bene, ma non deve essere così per non fare nulla. Io ripeto, che la colpa è di quelli che permettono e non di quelli che fanno certe cose. E’ questo un modo di vedere le cose al solo scopo di fare comunque partecipi tutti della vita continua. Perché in fondo è tutto il percorso umano fatto di contrasti, anche guerre, tante, soprattutto espressioni del pensiero e dei sentimenti che hanno portato l’evoluzione del percorso storico. Perciò bisogna continuare la storia, che vede gli uomini non assistere passivamente alle cose che compromettono la vita delle comunità. Per fare esempio in piccolo, non ci può giustificare, spesso sempre, tutto quello che si fa e si permette contro la comunità, per paura od altro, giustificandolo per cose banali, infantili, naturali, ecc., ecc. Non è affatto naturale e normale. La vita esiste e va avanti perché si opera e non si permette agli altri di distruggere. Ora invece si permette tutto, tutto quello che non si può fare. E tutti a tacere. Questo è il vero problema. Allora non permettiamo agli altri di creare problemi alla comunità di tutti. Io dico che nessuno ha il diritto di sconquassare e minare le basi della convivenza civile, specie per scopi personali, perché nella comunione di tutti esistono diritti e solo diritti di tutti e bene comune di tutti, non di pochi, che se lo prendono a piacimento proprio e togliendolo alla maggioranza. Il discorso qui si estende. Concluso dicendo che non si può permettere di essere padroni delle cose di tutti, che bisogna intervenire nei confronti di chi crea problema, e soprattutto si deve smettere di non intervenire contro quelli che creano problemi. Qui la colpa di quelli che permettono, che a volte pensano che le cose si aggiustano da sole. No, se non si ha il coraggio dei Valori della storia viene la fine. E non si ha diritto di permettere la fine degli altri e di tutto quello degli altri, che non è personale ma della storia dell’umanità.

- Questi concetti qui espressi, più avanti evidenziati ed ampliati nelle varie espressioni, devono portare a interessarsi della comunità, a gridare per la comunità e contro chi attenta ad essa. Con equilibrio ed amore verso tutti, si perché le persone vanno sempre rispettate ed amate, comunque membri della stessa comunità. Mai scivolare o addentrarsi nelle cose personali che non sono della comunità, ovvero che non sono patrimonio della stessa. Solo l’Amore è il patrimonio della fratellanza umana. Contro i problemi e gli scandali si, mai contro le persone. Chi non mette in pratica questo non può dirsi figlio della comunità o comunità cristiana. Ed è maturo ed appartiene alla stessa chi in tutte le manifestazioni di vita della comunità tocca tutto quello che è la ricchezza di questa entità spirituale, ma non tocca mai le persone.

Anche per capire meglio quanto viene appreso, che è per la famiglia umana, per amore della stessa. Se fosse per altri scopi, ovvero personali, non ci sarebbe bisogno di “ questo rumore”, ma di silenzio, si perché certe cose si fanno solo e solo in silenzio. Riflessioni che servono per fare riflettere.

QUESTO MONDO AL BUIO

Che ha bisogno de La L U C E”

Premessa agli articoli.

LA COLPA E’ CHE NON ESISTONO PIU’” EDUCANTI DI EDUCAZIONE”, per Valori e Coraggio. L’opposto, la scostumatezza, quest’emergenza del mondo, la fa da padrone, per propri affari e fini.

Se tutti facessero affari, bhè non ci sarebbero più esseri umani ed animali, viventi. E ci sono gli opposti, gli Uomini di Valore. C’è differenza di Valore. Tutto.

Gridare, perché no lo si fa più. Gridare forte contro gli scandali, mentre si grida più per affari. Gridare per il proprio mondo ed il proprio territorio, per i propri diritti e quelli dei prossimi o dei popoli calpestati. Il grido di tutti per ritrovare l’equilibrio per vivere tutti. Il Coraggio dei Valori.

Non possiamo consegnare questo mondo, questo nostro, della storia dell’umanità, a coloro che non credono in nulla, se no nel nulla, nel cammino dell’uomo e nel suo destino, né nella Storia di DIO, che ha fatto per noi, per l’Universo, per Manifestare la Sua Grandezza. Questo bellissimo mondo d’incanto e di favole, di Vita. Di creature spirituali e di meraviglia, che sono infinito Amore del Creato. E’ tutto assurdo. E un ritorno al caos senza speranza. E’ la fine di tutto, la distruzione. Perciò la ribellione, la reazione. il venir fuori dei Valori contro i non valori. La nostra Storia, di tutti gli Uomini e di tutte le cose, quella dei nostri antenati e cari; quella dei nostri affetti e sentimenti. Quella Storia che ha illuminato i Cieli, ed ha dato cultura, civiltà, fede ed educazione alle generazioni avanti. Che ha reso possibile la convivenza civile, la continuità del cammino umano. Ed ora che ci rimane, sempre i ricordi, che servono per non dimenticare il bello, che ci fanno andare avanti, ma quando scompariranno i ricordi in quelli che li ricordano, sarà l’oblio. Sarà la fine di tutta l’Umanità, di tutto, perché quelli che vivranno, se vivranno, non vivranno, perché non sanno il “cammin di nostra vita, che la dritta via hanno smarrito”.

Per questo e contro tutto quello che non appartiene ormai più al nostro patrimonio di vita che bisogna lottare, se si può, si vuole, si ha coraggio, ma soprattutto se si crede in quello che si deve credere e non in quello che non si deve credere, perché non esiste ed è la rovina di tutto quello vero. Non si può lasciare la Grandezza di DIO, che ancora e sempre si manifesta in tutte le cose Create, lo scibile umano della sapienza, e con esso il sogno dello Stato, la “perfezione dell’Universo che in esso si manifesta”, nelle mani di chi non capisce e non ha il senso di niente, del vero, del giusto, del bello e buono, del senso della Vita. Di chi non ha un briciolo di cultura e di cultura spirituale della Vita. In parole povere, anche, l’educazione non può essere sostituita dalla scostumatezza delle cose, per profitto di affari. E’ IL PEGGIORE INCUBO. Sempre la stessa storia. Il coraggio, chi c’è l’ha e lo vuole trovare, il rischio, il sacrifico dei Valori contro l’oblio delle “menti e del cuore”, per continuare la Vita, contro quelli della morte della Vita. Dimostrare anche nel piccolo del piccolo un poco di valore di quello che spesso si dice, che si ha o si dovrebbe avere dentro, per vivere almeno un centimetro quadrato, per un secondo, ciascuno, un poco di vita. Ma tra il dire ed il fare… Essere o non essere… Per continuare: Non si può servire due padroni………- DIO e mammone.

PER VENIRE FUORI L’AMORE

CHE ESISTE SOLO NEL MONDO SPIRITUALE.

Solo nell’incontro umano, che può essere anche scontro di idee e passioni, poi comunque si trova sempre l’equilibrio per le cose buone e belle da fare. Nel caso opposto, di nascondersi sempre, o di nascondere le cose, che si creano i problemi, le incomprensioni, i rancori, gli odi, che non portano il bene. E quelli che vogliono nascondere, che si nascondono, che non vogliono che le cose appaiono come sono. Perciò il dialogo è costruttivo per tutti. Ci fa conoscere o conoscere meglio e ci mette ognuno a disposizione dell’altro, della comunità. Il dialogo è altruismo, “se è vero, come è vero, che il tempo è denaro”.

IL VULCANO DA’ LA VITA, COME LA NATURA. COSI’:

DALL’INIZIO ALLA FINE SI LOTTERA’ SEMPRE PER VIVERE, PER LA LIBERTA’ E LA GIUSTIZIA. PER LA CIVILTA’, PER LA FEDE. E’ IN QUESTO CAMMINO DI INCONTRI E SCONTRI DI IDEE, PASSIONI, CHE SI TROVA COME SOPRA DETTO L’EQUILIBRIO DI TUTTE LE COSE PER STARE MEGLIO ASSIEME. SOPRATTUTTO E’ QUESTO MOMENTO – TUTTA LA STORIA DELL’UMANITA’ E DEL MONDO, CHE PASSA E CHE RIVIVE IN CONTINUO, PER POI PASSARE ANCORA, CHE FA PENSARE, RIFLETTERE, E FA CREDERE AL MONDO MIGLIORE SPIRITUALE, PER AMARE QUI MEGLIO SE SE STESSI, LA GENTE E TUTTA LA NATURA,

“Vola in alto, sempre più su, ove la gelosia della cattiveria non può arrivare, e se ti arriva non ti colpisce. Sappi scendere e sappi sempre salire, che non ti prendano per non farti mai più volare, in mezzo a loro, che non volano. Perché questo vogliono. Questa è la vita, volare, salire, toccare terra, ma con i piedi solo, ed il cuore – che è spirituale-, aperto per donare quello di cui è peno e nulla più; mai con le ali, che ti servono appunto per spiccare pronto il volo”

FRANCESCO DI PASQUALE

Tutto questo, che è tutto quello già visto e rivisto nel corso del cammino della storia dell’umanità, sempre lo stesso. Nulla cambia mai. Per chi crede e si domanda la storia, la vede, la vive con gli altri e per gli altri. La sa anche interpretare. Crede nel senso della storia, che è vita, soprattutto di movimenti umani, che sono momenti di valori, ideali e principi. Il senso della civiltà, della cultura, degli uomini chiamati a fare la storia per gli altri, per uno scopo che a noi sfugge, affinché tutto cammini sempre verso qualcosa, in alto, sempre più alto. La vetta, la speranza. E chi crede, vive e legge la storia delle religioni, della fede tutto appare in una visione diversa, con scopi che vanno al di là della nostra semplice ed umile visione. E chi avverte questa fede, la vede e la legge in tutti i corsi umani, storia, leggende, tradizioni e fede. Dagli dei antichi al nostro DIO presente in tutte le religioni. Il DIO del Bene. E il dio del male che cerca di opporsi. Dio che interviene in tutte le vicende umane, più di come un Padre, spesso ossessivo, cioè pronto a quindi ad intervenire, direttamente anche ed a vivere con l’umanità, attraverso Gesù Cristo, indirettamente con gli uomini che la storia e l’umanità definiscono gli uomini della Providenza. E’ fatto questo cammino di presenza e collaborazione continua,. Un incontro tra il mondo dello spirito e quello della terra. la dimostrazione di un cammino ideato per fini divini, sino alla fine. La lotta continua dello spirito e della materia, affinché i valori dello spirito trionfino sempre. E cosi avviene sempre. Lo spirito che non muore, che detta legge. La legge dello spirito.

Gli uomini della storia, anche quelli delle semplici cose hanno sempre cercato di innalzarsi, di vivere questa vita, della rinuncia alle cose materiali, preferendo le cose più belle dell’amore, del coraggio della fede, Gli altri a combatterle. L’eterna lotta tra bene e male, di sempre sin dall’antico. Cosi sarà sino alla fine. Sempre. Lo stesso. Senza i valori il mondo è finito. Senza le cose materiali, il fine del denaro, gli affari, non si muore, si perché lo spirito creativo, crea tutto, risolve tutto. La materia fa morire anche lo spirito. E’l’uomo che vive e sopravvive nello spirito.

Gli esempi della vita, della fede. i santi, i martiri. La Resurrezione di Gesù Cristo l’esempio del trionfo della via - della vita.

ARTICOLO N.1.Nella vita c’è chi dona quello che ha dentro, che non è proprietario, se non Colui che è il Proprietario dello Spirito della Vita; e c’è chi ignora quello che ha dentro e preferisce piuttosto prendersi quello che non gli appartiene, e comunque non dona nulla, se non quello che ha o che non ha, tanto è lo stesso. Ripeto, ognuno dona quello che si porta dentro. Anche quello che è brutto.

Quelli che fanno scelta delle cose materiali, preferendole ai valori, sono quelli che non possono parlare, anzi, per questo, quasi sempre, fanno parlare gli altri, che per altri motivi non possono parlare.

Poi, quando sono gli affari a dominare e si lottano gli uomini o gli uomini di valore è la fine dei valori, di tutto o della storia e civiltà - cultura, della regione, della legge e Stato, dell’umanità e degli uomini.

E’ comunque anche un discorso di educazione, che va fatta, si perché il rispetto per le persone, per i valori, per le leggi e la storia è appunto tutto questo. Sta ala base come le prime nozioni di matematica o di lingua italiana.

FRANCESCO DI PASQUALE

-Gli Uomini sono nati per esprimere e far conoscere le loro gesta eroiche e non per rimanere nell’anonimato, e non hanno bisogno di nessuno.

Servono alla storia dell’umanità e non a quelli/quelli che credono nell’oblio del denaro. Gli esempi per vivere la storia e il mondo degli uomini. Le loro gesta rimarranno sempre immortalate nei canti poetici.

-Ci vogliono dei messaggi molto forti in questo momento, senza ipocrisia, per cambiare.

E’ il coraggio nelle cose belle/ giuste e contro tutto quello che è negativo il senso della vita degli Uomini. E chi non ha il coraggio di avere un nome non potrà mai esistere, figuriamoci se può nominare quelli che non può. Non esiste , e cioè non esistono loro.

E’ l’ingiustizia degli uomini contro i suoi simili. Questa ingiustizia non bisogna permetterla, perché è un offesa al prossimo, alla comunità, alla storia delle civiltà e al senso dello Stato con le sue Leggi, a DIO. Questo male che render schiavi i simili, anch’essi esseri spirituali e figli di DIO. Ed è un bene, il bene, che da la forza di lottare conto queste ingiustizie affinché tutti, indistintamente, possano godere della Libertà, dono di DIO gli uomini.

Il coraggio di credere nelle cose belle e di gridarle, e contro le cose brutte.

Per difendere e non cambiare il mondo buono, e per cambiarlo quando le cose, come “mo”, non vanno affatto bene.

Il coraggio contro gli scandali continui che mortificano la comunità.

Bisogna meravigliarsi che continuano le cose brutte; e continuano.

La gente non può più vivere, i giovani sono allo sbando. Non vi è più sicurezza, neanche in casa. Non si è neanche più sicuro di quello che si possiede. L’ambiente è malato. E si ha paura.

Le comunità sono malate.

Non vi è più rispetto per le leggi.

Contro questo bisogna gridare.

Non bisogna mai abituarsi alle cose negative, stagnanti. E’ la fine, anche perché poi non si riesce più a capire, a reagire. E qui la rabbia, la reazione contro coloro che lottano per le cose giuste.

Chi ha fede e coraggio lo fa.

Quelli che non hanno fede e coraggio non lo possono fare e mascherano le loro insufficienze e la mancanza di valori da applicare.

E intanto aumentano le ingiustizie.

Le tasse non sono più una cosa possibile e giusta ma una forte imposizione di terrore, dalle quali tanti ne traggono senza più limite le proprie fortune.

Il vero dramma, la preoccupazione, l’ingiustizia prima. L’orrore senza speranza della fine, perché ormai i divoratori, i mangiasoldi non si fermano mai più. Qui il coraggio, non certamente di quelli che non lo conoscono, che hanno odio ed orrore. Soprattutto i vili odiano il coraggio.

Lo sperpero del denaro pubblico (mentre dovrebbe essere sacro, il denaro) è in rapporto alle tasse oppressive, spesso banditesche,. Tragedie familiari, anche per questo. Dramma su dramma.

Su questo e contro questo si deve gridare ed operare per la giustizia delle persone.

Affinché non pochi vivono per tanti altri, ma ognuno viva per se.

Quindi ognuno che crede nella giustizia, nei valori, nella comunità di tutti, operino per le cose giuste. Coraggio e valori. Nulla possono chi non possiede questi principi.

Quelli che non esistono, che pensano di farsi esistere solo per scopi di questi, che non hanno coraggio o coraggio diretto, semmai il coraggio della viltà, non solo non esisteranno mai, figuriamoci se possono servire a qualcosa di utili o di buono, se l’esempio è questo.

Quelli che non si fanno conoscere con la lealtà, il sacrifico, il coraggio sono brutti esempi.

Il mondo ha bisogno di esempi di coraggio e onestà. Il sacrifico, dettato dalla fede dei valori, senza ricompense materiali, solo il sacrificio, senza ricompense, è coraggio ed esempio. E grazie a DIO, questi umili grandi – in DIO- hanno fatto la storia di quest’umanità, nelle cose semplici ed umili, ed in quelle più alte. Gli altri non brillano e nulla fanno brillare, perché dentro non hanno la luce di DIO.

ARTICOLO N.2.

Cancello ed Arnone 02.09.2009

Francesco Di Pasquale

MORTE DA INQUINAMENTO.

Si muore assai di inquinamento di tutti i tipi. Dai cibi contaminati all’aria che si respira. E’ un susseguirsi di morti, che non si avverte e non si vuole avvertire. La morte che prende il sopravvento sulla vita. L’abitudine di “questa vita” che vince sulla realtà e sulla vita che non si vive più. Tanto ormai non fa più storia nulla più. L’imbroglio, che così si sta bene solo per mascherare tutta la confusione, l’illegalità, le menzogne continue e più di tutti gli affari ed i mal governo che non governano o non sanno governare, anche per non fare conoscere i buoni governi e la storia.

La speranza che è tramontata, con l’avvenire che preoccupa. Una vita fatta più di morti che di vivi, a differenza dei vivi di una volta che vivevano e lanciavano le loro speranza e e le generazioni già lontane. Ora tutto si ferma qui, al momento, perché si sa che tutto ciò non può durare. E manca anche la minima forza per vivere un istante tranquillo. Non ci vorrebbe, non ci vuole niente, neanche un minimo sforzo, ma uno sguardo o un cenno per poter vivere un istante senza la morte. Questa abitudine alla morte che sogna solo morte, perché deve difendere tutto quello che ha realizzato con l’inganno ed affari, non vuole se non questo, per non fare vincere la speranza e la vita, i valori, la civiltà, la storia, l’uomo e la sua libertà.

Cancello ed Arnone 02.09.2009


ARTICOLO N.3.

Al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale di Cancello ed Arnone

Oggetto: ripresentazione proposta di studio per l’elaborazione di un condono fiscale generale.

Con la presente ripresenta la proposta di studio per l’elaborazione di un condono fiscale generale, al fine di permettere il pagamento per quanti non hanno possibilità-non hanno pagato, soprattutto per rendere giustizia ai cittadini, la dove vi sono situazioni particolari, come il problema acqua, la tassa sui rifiuti, altro.

Tale condono dovrà avvenire escludendo le sanzioni, gli interessi. Gli interessi, legali, potrebbero caso mai essere calcolati solo sulle rate oggetto di condono. Vanno comunque previste agevolazioni per quanto attiene l’acqua e i rifiuti- almeno per il periodo emergenza-.

Distinti saluti.

Cancello ed Arnone 28.08.2009

Francesco Di Pasquale


ARTICOLO N.4. LA GELOSIA

Cancello ed Arnone 02.09.2009

-I soldi o gli affari non fanno la libertà, semmai il contrario.

Gli uomini non sono fatti dai soldi. Semmai sono gli uomini che fanno i soldi

-La gelosia - l’invidia non è un problema del medico, come dice un prete, ma è un problema proprio di prete, perché è questione di cattiveria; per cui costoro farebbero bene ad andare in Chiesa e buttarsi a terra, ai piedi dell’altare e chiedere profondamente perdono. Perché questo è peccato grave contro il prossimo e la comunità cristiana e soprattutto contro DIO. Le persone gelose o invidiose – comunemente o popolarmente è la stessa cosa, sono quelle che non vogliono lavorare, sacrificarsi e perciò sono costrette ad essere gelose per nascondere i loro limiti, che non debbono essere visti, sperando, cosi pensano, cercando di denigrare quelli che lui ritiene più in alto. “Meglio l’odio”, almeno questo poi si plaga, a differenza della gelosia-invidia, che non si placa mai, neanche dopo la morte.

E sono talmente presi da questa gelosia che non avvertono più quello che dicono, e fanno, se lo possono dire o fare, verso coloro che lo proiettano, che come si dice, vanno in tilt. Invece di essere gelosi, fate qualcosa per la comunità e quindi per voi stessi.

C’è un altro aspetto. Sono sempre le persone perbene che sono costrette a difendersi. Si perché gli altri non hanno nulla da difendere. A differenza, invece dalla parte opposta sanno abbastanza difendersi, a volto scoperto, guardando in faccia il sole, e non hanno bisogno di aiuti da nessuno, ne lo pretendono, perché rispettano la dignità di tutti. Non sanno parlare male del prossimo. Lavorano per tutti ed amano tutti. Perciò sono sempre i vincitori in tutto e per tutto. A differenza di quelli che per gelosia ed affari – abbinamento- sono costretti a parlare male del prossimo e a offendere con i loro comportamenti o operati-“male operati” offendono continuamente la comunità. Questo è abominevole, non è onesto. Contro costoro, chi ha coraggio ed è dalla parte opposta, si deve scagliare.

Cancello ed Arnone 02.09.2009

ARTICOLO N.5.

I PROBLEMI NON ESISTONO, di Francesco Di Pasquale

Risolvere i problemi è un atto di amore e quindi significa alleviare le sofferenze della gente dalla burocrazia ed ingiustizia, altro; a differenza, quelli che li creano “creano sofferenze per le persone.

Come già detto.

Premesso che i problemi non esistono ma che sono creati, spesso ad arte.

Risolvere i problemi è la cosa più facile e semplice di questo mondo.

Basta avere l’animo per affrontarli, che vuol dire, appunto animo, sensibilità o amore, da cui scaturisce l’impegno e la passione.

Risolvere i problemi, piccoli e grandi, in tutti gli spazi o aspetti è un atto di amore verso il prossimo e la comunità di tutti.

Dicevo, che come è facile comunque creare problemi, altrettanto più facile è risolverli; anche se a differenza dei primi che distruggono con facilità elementare, la risoluzione di essi, seppur facile, presuppone l’impegno, a differenza del non impegno o minimo sforzo per distruggere, appunto.

A parte il problema giustizia che è la soluzione a tutti i problemi, va inquadrato in un discorso ovvio di civiltà e cultura dello Stato.

Quando non c’è ostacolo, si ostacola per non fare risolvere, anche senza voler distruggere, appunto perchè i problemi fanno comodo, ci si sguazza dentro e si fanno affari e soldi; s’imbroglia o ci si specula. Le continue promesse, poi i grandi business.

Dicevo che non si vogliono, gli altri, che appartengono ai distruttori, risolvere –no-, far risolvere i problemi.

Perché poi, per chi fa l’imbroglione di mestiere o non ha tempo- come denaro da spendere o da non guadagnare, non può perdere tempo. Anche e perchè incapace o non capace di volerli affrontare, deve o devono dimostrare che non si possono affrontare, oppure che, chi sa quali extraterrestri devono venire. Alla fine ci sono tanti che si debbono vendere tutto. Qui poi il succo, ovvero la spremuta, il nettare per loro.

E quando ci si riesce a risolvere, ecco che scendono in campo, come nei film di Far West- è attinente-, che dopo che il primo attore ha battuto i banditi e ristabilito l’ordine, tutti a scendere e a “ mostrare il coraggio”, dopo, sempre cosi. Questi sono quelli che campano sul coraggio degli altri ed hanno il “coraggio” di non essere coraggiosi, però, come tutte le cose, specie di questo mondo soprattutto quando si tratta di assaltare la diligenza pubblica di stare sempre avanti, all’assalto, senza alcun decoro.

Quindi a problemi risolti a prendesi i meriti, a denigrare anche il coraggio ed il rischio degli altri, spesso a prendesi i meriti, senza coraggio proprio, a minimizzare l’operato.

Tanti sono che fanno questo. Questi appartengono ad una loro esclusiva categoria.

Poi è facile usare il denaro pubblico, tanto non è proprio, che dovrebbe essere rispettato più degli altri; ma questo è altro ragionamento. Dicevano gli antichi, per esperienza vissuta, il mondo non cambia amai, ma gli uomini rimangono sempre uomini. Gli uomini del tempo o di tutti tempi.

Gli altri a prendersi la roba degli altri, tanto che non è di chi se la “stanta, ma di chi se la prende”.

In fondo i problemi servono, non per risolverli ma per risolvere i propri, di tanti, non assai, ma abbastanza, perchè ora c’è l’arrembaggio, l’assalto, da Far West. Su quello che rimane di questo Stato, Territorio, Paese, Terra.

19/03/2007

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Mille petizioni, il record dell’ex sindaco



«Io ho risolto più problemi di quanti gli altri ne hanno creato»: Francesco Di Pasquale brinda alle 1000 petizioni presentate in Parlamento. Un risultato ragguardevole, anche perché rappresenta solo un primo punto di approdo del recordman di Cancello ed Arnone, tenuto conto che ne ha inviate circa 1300. Di Pasquale, sindaco missino a metà degli anni settanta, ex consigliere comunale, più volte candidato in diverse competizioni elettorali, è una specie di difensore civico ante litteram. Da anni, infatti, interviene con la modalità della petizione su problemi di interesse generale, tesi alla riaffermazione della giustizia sociale e alla salvaguardia dei diritti di tutti. «Come iniziano? Scrissi - dice Di Pasquale - una lettera al Presidente della Camera Violante per il problema degli scrutatori per la modifica della norma in vigore. Violante mi consigliò di farne una petizione». Da allora i numerosi interventi. Si pensi che solo nella quattordicesima legislatura ha prodotto 551 petizioni. Di Pasquale ricorda che, sul versante locale, le sue battaglie sono antecedenti alle petizioni: solo per il problema acqua ci sono 1000 note e altrettante per le case popolari». Giammichele Abbate

TASSA RIFIUTI, TRIBUTO BONIFICA, TARIFFA ACQUA, ECC. INFINITA, QUESTI ED ALTRI I PROBLEMI DA AFFRONTARE E DA COLPIRE, PER RISOLVERLI. OGNUNO SI SCAGLI CONTRO, MOSTRI IL PROPRIO VALORE. MA SE UNO IL CORAGGIO NON C’E’ L’HA MICA SE LO PUO’ INVENTARE. E’ POI MEGLIO VIVERE CON TRANQUILLITA’ ED IN SILENZO ANONIMO. POI QUANDO SARA’ IL MOMENTO, PRONTI A COLPIRE, COME NEL FILM, DOPO CHE I BANDITI SONO STATI SCONFITTI…..

ARTICOLO N.6.

Cancello ed Arnone 02/13.09.2009


GAZZETTA DI CASERTA del 28.08.2009

CANCELLO ED ARNONE. PULIZIA ARGINI 2009.

La Gazzetta di Caserta, del 28.08.2009 riporta i lavori effettuati dalla Provincia di Caserta e l’impegno dell’ex amministratore Francesco Di Pasquale.

E Di Pasquale ringrazia la Gazzetta di Caserta per la citazione e ovviamente la Provincia di Caserta, in particolare il Settore Ecologia e Tutela del Territorio, responsabile il dott. Alfonso Pirone.

Un grazie ai cittadini che si rivolgono all’interessato, Di Pasquale, per questo e per i tantissimi problemi della comunità, perché sanno che verranno sempre risolti.

E intanto Di Pasquale ci ha anche comunicato di un altro contatto telefonico di qualche giorno fa con l’ente provincia, sull’esito dei lavori, anche perché del problema viene interessato annualmente anche il difensore civico provinciale, che aveva chiesto chiarimenti in merito. Si è anche parlato o meglio riparlato della situazione generale degli argini, dei lavori quindi da effettuarsi per il futuro, ovvero per l’anno prossimo e per glia anni a venire. Sulla questione come noto ci sono tutta una serie di idee e progetti dettati dall’interessato, Di Pasquale, che verranno di nuovo portati all’attenzione non solo dell’ente preposto, ma di diversi organi istituzionali. La valorizzazione dell’ambiente, senza deturparlo, la natura, sono le basi per vivere. Il rispetto del territorio o i diritti del territorio al pari dei diritti di ogni singolo uomo ed essere umano. Il territorio che è vita in tutti i sensi, anche economici, ma soprattutto salute, che è tutto. Il territorio e l’ambiente come concetto di comunità e non di egoismo. Chi rispetta l’ambiente in cui si vive ha rispetto di tutto e di tutti, ed è un essere altruista e non egoista, al servizio della comunità, del prossimo. Vivere nell’ambiente, nel creato senza deturparlo, né gli esseri viventi. Godere le bellezze della natura immensa; vivere con tutti, facendo vivere tutti, abbellire e non abbruttire questo è lo scopo della vita. Perciò sempre e continuamente l’invito e l’appello al rispetto di ogni piccolo centimetro di spazio, non a rubarlo o approfittarne per scopi personali ed egoisti e sottrarlo al godimento della comunità intera, di quella futura.

ARTICOLO N.7.

Cancello ed Arnone 02.09.2009

Francesco Di Pasquale

APOCALISSE.

Gli uomini divennero bugiardi, spergiuri, calunniatori, perché si allontanarono dalla retta via “DIO”.

Se tutti diventassero bugiardi – il che non può essere, perché ci sarà sempre un testimone di verità-, per capirsi bisognerebbe ritornare per forza alla verità.

Quelli che credono nei valori, quindi in DIO, non sono diventati bugiardi ed altro, ma sono rimasti sempre uguali, Uomini. Al contrario, quelli che credono nei soldi, come scopo e fine primo di tutte le cose lo sono, e non solo questo.

Dire bugie è la cosa più facile, per i bugiardi.

Quello che stiamo vivendo, già profetizzato, dovrebbe fare aprire gli occhi ed il cuore per non fare succedere tutto questo. Se comunque è scritto che debba avvenire, tutto ciò è ancora più terribile, perché si sa, chi lo avverte- perché non tutti lo sentono-, quello che sta incombendo di terribile ed orribile. Gli uomini che si prestano alle bugie, per mentire, per offendere, per denaro soprattutto, per gelosia, per puro spirito di moda, come l’adeguamento alla scostumatezza- anche questo lo è-, sono la prova evidente della loro fine. Non esiste il valore uomo, ma esiste la degenerazione. Se fosse solo in se per se il fenomeno “non sarebbe poi cosi grave”, ma il problema, come tutte le cose è che investe le persone perbene, la comunità; e spesso i bugiardi, che non sono solo bugiardi, hanno anche un poco di potere. E cosi costoro vivono di bugie. Le pensano, le sognano e le applicano, le indirizzano e le fanno esplodere dove fa più comodo, come i terroristi di mestiere. Le progettano, le costruiscono ad arte, e sono bravi progettisti, ma meno bravi come realizzatori, perché in fondo sono sempre bugiardi. Un nuovo modo, in tutte le cose da usare ed utilizzare, come detto prima, come terrorismo devastante, in mancanza di propri mezzi umani che sono abbastanza carenti.

La nuova tecnica moderna che viene ormai sperimentata in tutte le cose, che produce ottimi –cattivi- risultati. Non ci vuole niente. Lo possono fare chiunque, quasi tutti, eccetto gli uomini che sono rimasti, che grazie a questa arma micidiale sono i più esposti, anche se alla fine poi non sono mai toccati, perché uomini. Il problema è che non è come una volta che questi non campioni sono messi al bando; no non esiste più e loro sempre a continuare. Se invece venissero bandisti e messi alla gogna, come si fa ancora qualche volta ed in qualche posto, bhè tutto si risolverebbe alla meglio per il bene della collettività e verità. Adesso no, tanto non si può processare i bugiardi, perchè mentono di avere mentito e poi dove stanno quelli che li processano?

Viviamo quello che già abbiamo visto anticipato nei film o letto, ancor più brutto sapendolo prima e non potendo fare nulla- quelli che non vogliono questo-, perché gli altri, quelli, vivono per questo. E gli uomini, la comunità, la civiltà, la fede e la religione, alla mercede delle falsità. Gli Uomini costretti a subirle e a combatterle. Il coraggio ancora di lottare contro tutto ciò e contro tutte le degenerazioni - cattiverie umane. Per poter vivere nella civiltà, nell’amore, nel futuro, un atto di ribellione, forte, molto forte, per vivere tutti quanti da essere umani come ci ha fatto il Creatore e non da bestie- questi bugiardi.

Non sanno cosa più inventarsi pur di arrivare a scopi personali, non puliti ed offendere gli altri che gli sono soprattutto di ostacolo. Anonimi bugiardi o bugiardi anonimi, sono la stessa cosa. E gli altri, che non sono da meno, li utilizzano, se ne servono contro coloro con i quali non possono competere, perché inferiore di valori o di coraggio.

E SPIONI DI BUGIE per vendersi e vivere in questo modo, non da essere spirituale.

ARTICOLO N.8.

Cancello ed Arnone 02.09.2009

Francesco Di Pasquale

IL MONDO DEGLI IMBROGLIONI.

E’LA MORALE E LO STATO L’ALTERNATIVA.

Ora più di prima.

Ricordatevi: gli affari uniscono a differenza degli ideali che dividono. Per fare unire tutti quelli degli affari non ci vuole niente. Se si potessero fare scommesse, a soldi, a guadagno, ma gli uomini di valore pure se lo sanno non lo fanno, potrebbero vincere tanti e tanti soldi, si perché sanno che quando scendono in campo tutti quelli che hanno interessi si coalizzano, seppur stanno l’un contro l’altro armati, per lottare contro i loro nemici di valore. E’ la vita cosi, succede anche nelle piccole aree.

Il mondo non nacque imbrogliato, perché fu invenzione di DIO. Poi la storia della mela, la disobbedienza, l’imbroglio, il primo nella storia dell’umanità. Il serpente. E il mondo divenne imbrogliato. La promessa di DIO, GESU’, la Speranza, sino all’attesa. O queste cose si credono, oppure non si credono, ma non si puo dire di essere o di credere. Non esiste una via di mezzo, cosi come nella morale non vi è altrettanto via di mezzo. Basta un poco, un tre quarti, un ottavo, un poco in comune. Ipocrisia dell’imbroglio.

Essere o non essere. Non esiste alternativa o spazio di margine.

E il mondo cosi è rimasto imbrogliato. E sono gli esempi di civiltà, di apparizione di grandi eventi ed uomini che portano sulla via retta l’umanità

Ora purtroppo, gli esempi sono gli imbrogli, che si sono fatti esempi. Per questo il mondo sta inguaiato. E lo vediamo in tutte le realtà. E gli uomini o gli uomini di valore a combattere sempre. Mi sembra di vedere i film dall’inizio della storia ad ora. Sempre gli stessi uomini, che sono gli uomini del tempo o di tutti i tempi, che lottano in tutte le ere, per il bene contro il male.

Ora hanno voluto far dimenticare il bene e fare diventare il male bene. Sempre loro, gli imbroglioni. Ed il mondo non esiste più, se non nei ricordi del bene e degli uomini che ricordano i valori.

E hanno imbrogliato la storia, la natura, lo spazio, la gente, la giustizia, che ora è ingiustizia. Lo Stato che è concepito come anti Stato. E Dio che sta nascosto dietro le nuvole, citando un pensiero del predecessore di questo Papa, il grande Wojtyla. Che gigante della Chiesa, della cristianità, del’umanità, regalatoci da DIO.

I diritti della genti, della storia, sono negati, la cosa comune privata e le leggi calpestate con i soprusi, e l’ingiustizia passa per la giustizia. E la gente è confusa in questa Torre di Babele. Il denaro pubblico continuamente sperperato ed usato per fini non puliti, con favoritismi e “parentelismi”, alla faccia della storia, della morale, dello Stato. Banda di imbroglioni che “si passano per uomini di legge”. Di quale legge e di quale Stato? Quello della loro mente. E usano il potere non solo per distruggere ed arricchimenti, ma contro gli uomini di Stato e della morale, gli Uomini. E le tasse sono il loro frutto di cattiveria del male uso del denaro pubblico e l’incapacità d capire il senso della giustizia - dello Stato, la morale. Come sono lontani anni luce da questi concetti. Il mondo è precipitato all’età della pietra, come anni indietro e non come periodo storico o umano, si perchè quelli uomini hanno saputo andare avanti nella storia, mentre questi non solo ci hanno portato indietro , ma non ci fanno più tornare avanti, in quanto non ci sono più i mezzi ed i valori per andare avanti.

E il territorio è devastato, usato e sfruttato per trarre benefici personali. Alla collettività rimangono i problemi e la devastazione, la desolazione di un ambiente ed un territorio malato ed inquinato di morte, contro quello, di prima, creato apposta per l’uomo, bello, incontaminato, pieno di frutti della vita.

Per questo occorrono uomini di valore, di grandi e forti valori, di quelli della Tradizione. Per non sprofondare “all’età della pietra”.

E sfortunatamente per l’umanità che li conosce, questi spesso passano anche per benefattori, altrimenti non sarebbero imbroglioni di questo mondo, quanto poi in realtà sono solo malfattori. Quelli che invece rivestano purtroppo, sempre per sfortuna dell’umanità e le genti, cariche istituzionali, oltre che approfittarne, ne parliamo sempre, abusano del loro potere contro la gente ed i loro diritti o rivalse personali. Questi vanno oltre ogni limite.

ARTICOLO N.9.

Cancello ed Arnone 03.09.2009

Francesco Di Pasquale

ALTERNATIVE PER I GIOVANI

Riannodare i rapporti tra le generazioni.

Esempi buoni, quelli di una volta, quelli che valgono, quelli della vita, creare alternative. Gli esempi cattivi sono una continuazione, un lascito di questo stato di cose. Insegnare educazione, storia, vita, rispetto, legalità, famiglia, Stato, ambiente, responsabilità, coraggio, lealtà, giustizia e lavoro, avvenire e speranza dell’avvenire. E non business, che si continua, valori e non allucinogeni, che illudono e distruggo, Quindi sport, centri religiosi come una volta, religione, incontri e convegni, ove si parla e si discute, si partecipa e non feste continue, di banchetti e divertimenti apparenti, ove tra un liquore ed un altro, non manca un poco di “illusione”, che al risveglio distrugge. Così si concretizzano il consumismo e il business. E i giovani a fare da esca e addirittura da continuatori dei grandi – di età. Alla fine pochi i fortunati in questo marcio sistema. Schiavi ed usati tanti e tantissimi.

I giovani , la loro ribellione, come una volta, le generazioni che hanno fatto la storia contro queste che sono usati da quelli che hanno distrutto per distruggere e per fare affare. E’ il caso di dire gioventù bruciata.

La gioventù è altra cosa: continuazione, difesa e ribellione, speranza, vita, sicurezza delle continuità.

Articolo n.10- SALTATE LE REGOLE, OVVERO I PRINCIPI, OVVERO CHE LE FONDAMENTA SU CUI SI BASA IL VIVERE CIVILE DELL’UMANITA’, ADESSO E’ CAOS, di Francesco Di Pasquale.

Nel caos vanno bene e si trovano a loro agio appunto quelli che non hanno regole morali.

Non si vive e quelli che vivono sono morti.

E quelli che amano la vita rischiano di perderla in questo mondo.

Come detto, il mondo non esiste più se nel ricordo di quanti li hanno vissuti o li ricordano. Gli affari “vivono ora”, quest’illusione che illude gli uomini, che senza ideali – spirito, pensiero umano, non esistono. E gli affari che hanno bisogno di nutrirsi, di continuare cosi e dimostrare che hanno ragione di esistere, ma la vita è morta e con essi i valori e la giustizia, la libertà, tutti sepolti.

Il discorso è lungo, ma comunque è semplice, perché evidente, per chi segue e vive, ovvero pensa. E’ anche storico, comunque siamo arrivati. Saltate le regole ognuno detta le proprie secondo il proprio modo di convenienza, senza rispetto di niente e nulla più, pur di arrivare ad ogni costo. Questa la vera catastrofe. Agli uomini di valori e valori sostituiti i non valori. Non esiste legge, se non quella del profitto, non esiste ambiente e territorio se non quello che può servire all’arricchimento, non esiste rispetto per gli altri, la comunità, se non lo sfogo del proprio egoismo sfrenato. E la dove vi è più possibilità di potere si scatena l’assalto- istituzioni, per prendere il potere, per poter usufruire per cose personale e non per difendere la comunità. Da qui gli assalti poi, la rabbia feroce, come gli animali sulla preda, contro gli Uomini di valore, della comunità e della storia. La storia calpestata ed umiliata, lo “Stato” vilipeso ed offeso, spesso interpretato da uomini che non ne hanno la cultura. Qui le ingiustizie contro gli altri simili e colpevoli di avere rispetto delle istituzioni, tutto quanto creato per la comunità e della comunità. Ora viviamo in questo contesto mondiale, che è ovunque, in piccola percentuale o in grande.

SOLO NEI VALORI, NELLE REGOLE, NEL RISPETTO, NEL SENSO DELLO STATO, CHE E’ STORIA, CIVILTA’ E CULTURA, DALLA DISTRUZIONE OPERATA DI QUANTI HANNO SOSTITUITO LA STORIA DEI VALORI CON L’ANTISTORIA, MA NEL CORAGGIO EROICO DEGLI UOMINI DI UNA VOLTA, CHE VIVONO ANCORA IN MEZZO A QUESTO MONDO, SE LA STORIA CONTINUA ANCORA, SI PUO’ RISALIRE DI NUOVO VERSO L’ALTO.

Cancello ed Arnone 07.09.2009


FRANCESCO DI PASQUALE

ARTICOLO N.11.

L’educazione una volta faceva risplendere gli uomini.

E NON MI PIACE ORA.

Non mi piace questo mondo che va rotoli senza speranza di valori.

Non piace che non si fa niente e nulla, neanche nelle piccolissime cose.

Che si fa tutto quello che non si deve fare, che ci si abitua a questo che non è normale, ma tutto il contrario.

Che si parla sempre, senza sapere cosa si dice, solo per fare vedere che si sa aprire la bocca, aggiungendo confusione a confusione.

Che “si parla” per poi non fare nulla e niente, per mancanza di coraggio, ma anche per la Babele che esiste.

Non mi piace che si parla male senza risolvere i problemi: perché si sa solo parlare male degli altri e di tutti, quasi sempre per scopi di affari, oltre per gelosia ed altro -poco.

Che si creano i problemi per sguazzarci dentro, senza risolvere eventuali problemi, che sono la continuità di quelli già risolti da Uomini di Valore.

Non mi piace che non si ha più il senso della comunità, che è la cosa basilare per vivere assieme.

Non mi piace tutto quello che agli altri piace, come questa “moda”, che chiamo “la moda di seguire la moda”, perché credo nella non moda, ovvero nei Valori della Tradizione, nella vita, in tutte le cose belle e buone del mondo.

NON MI PACE DI STARE FERMO ASPETTANDO CHE SUCCEDA QUALCOSA, PER DARE LA COLPA POI A QUALCUNO, NESSUNO. OPPURE PER INIZIARE SEMPRE DACCAPO.

Quindi che non vi è più responsabilità.

I problemi vanno anticipati.

Che si sperpera il denaro pubblico per fine personali e contro la giustizia, perché coincide con tasse su tasse o prelievo ingiusto. E che la parte di Stato, di quelli che vi credono non gridano e si ribellano per amore della giustizia, legge e verità.

Che l’ambiente ed il territorio è diventato una proprietà privata da usare, utilizzare e soprattutto sfruttare per business.

Che l’Uomo sta per non esistere più.

Che non si crede e non si difende più la propria religione, fede.

Che non si ama più la gente, il prossimo,la natura, il proprio paese, questo mondo.

L’entusiasmo che è speranza che non esiste più.

Che la morte ha preso il posto della vita. Quando è così.

Che non vi è più l’educazione di una volta che li faceva risplendere gli uomini.

Cancello ed Arnone 10.09.2009

ARTICOLO N.12- LA MORTE DELLO SPIRITO E’ LA MORTE DELL’ANIMA E DELL’UOMO, di Francesco Di Pasquale.

Quando non si riesce ad esprimere quello che si ha dentro, lo spirito creativo, è la morte. La vera Libertà è appunto questa, non l’altra che non è libertà. Quando non si difende la libertà della persona, lo Stato, è la morte. Quando non si difendono i diritti della persona, del vecchio e del bambino. I diritti a vivere come gli altri o come meglio si vuole vivere, dei vecchi, per la loro personalità e dignità- storia, dei bimbi, per il futuro; è la morte.

Si può fermare un poeta, un pittore, un cantante, un musicista, un filosofo? Lo stesso, si può fermare un usignolo, un albero che porta vento di ossigeno, un vulcano, lo stesso vento, il mare e le cascate, nonché le tempeste e la natura in tutte le manifestazioni? No.

Cosi non si può neanche fermare la storia dell’umanità, il cammino dell’Universo, l’Infinito. E solo quando l’uomo esaurisce tutta la sua forza, quello che ha dentro, la sua missione, termina la sua esistenza. Così tutto il creato quando ha smesso di dare tutto il proprio spirito, la propria forza, finisce, per iniziare poi un nuovo ciclo di vita.

NOTA.

Prossimamente: IL MONDO DEI VALORI DELLA VITA PER RIPRENDERSI IL POSTO OCCUPATO ABUSIVAMENTE DAI non valori degli affari.

IL DIO e non il dio denaro.