sabato 31 ottobre 2009

AL SINDACO DEL COMUNE DI CANCELLO ED ARNONE














Oggetto. Situazione strutturale e della sicurezza presso le scuole del Comune. Richiesta urgente incontro.


Sig. Sindaco,
la situazione strutturale delle nostre scuole, così come emerge prepotentemente dall’inizio dell’anno scolastico corrente, induce ad una serie di valutazioni il più possibile condivise:
1 – occorre sottrarre la questione ad ogni bieco tentativo di speculazione politica e partitica: le scuole, in quanto luogo di accoglienza dei nostri figli, rappresentano un momento di unione e giammai di contrapposizione;
2 – purtroppo, il dialogo interistituzionale e con i genitori è stato chiaramente carente e ispirato alle logiche della contrapposizione sterile e improduttiva, così come i fatti dimostrano;
3 – la scelta di chiudere un plesso di fronte ad una contrazione degli organici appena sensibile (una unità), ha trovato il Dirigente prontamente disponibile al fine di razionalizzare il servizio con una determinazione che nessuno ha condiviso. Tale premura non trova analogo riscontro di fronte agli eventi legati alla sicurezza, di cui è emblema quanto accaduto il 22.10 u.s. con il distacco dell’intonaco del soffitto nell’aula occupata dalla V B, via Settembrini.
Alla luce di tutto ciò, ritengo sia giunto il tempo di azzerare ogni polemica e sederci tutti intorno ad un tavolo per discutere serenamente e costruttivamente della questione.
Auspico e richiedo un incontro urgente con la S.V. nella sua alta funzione istituzionale, perché tutta la questione venga ricondotta nel suo naturale alveo, cui sicuramente non è estranea la politica, intesa nel suo senso più alto e nobile, di interesse per le vicende e le problematiche della città. Annuncio sin d’ora il massimo spirito costruttivo perché si venga fuori dalla situazione, in una posizione di chiarezza e distinzione dei ruoli e nell’interesse unico ed esclusivo dei nostri figli e della scuola. Auspico, infine, l’accertamento puntuale delle cause del distacco dell’intonaco e la necessaria messa in sicurezza.

Cancello ed Arnone, 23.10.2009 Il Coordinatore del P.d.L.
Prof. Massimo Picariello

giovedì 15 ottobre 2009

NAPOLI, NUOVA SENTENZA


La Corte costituzionale emette una nuova sentenza contro il Presidente del Consiglio.

E così non ha funzionato. Il 7 ottobre la Corte costituzionale italiana ha rigettato l’ultimo tentativo di Silvio Berlusconi di porsi al di sopra della legge. Nove magistrati, contro sei sfavorevoli, hanno decretato che una legge sull’immunità passata l’anno scorso è incostituzionale. Questa avrebbe protetto da qualsiasi procedimento legale non solo il Premier ma anche il Presidente della Repubblica e i presidenti delle due camere del Parlamento. I magistrati hanno decretato che un tale passo richiederebbe una riforma costituzionale, non soltanto una mera legge. Una precedente legge sull’immunità era stata rigettata dalla stessa Corte nel 2004.
Il Presidente del Consiglio ha per lungo tempo dichiarato di essere vittima di una trama ordita dai membri della sinistra facenti parte della magistratura. In base a questo copione, la legge sull’immunità gli sarebbe stata necessaria per proteggersi dai nemici che avrebbero altrimenti potuto sovvertire la volontà dell’elettorato. Per dirla con le parole del Ministro della Difesa, Ignazio la Russa, il rifiuto della legge sarebbe “una decisione politica, più che giuridica”. La corte costituzionale si è aggiunta alla lunga lista di istituzioni italiane sovversive nei confronti di Berlusconi. È stato un “corpo politico”, ha dichiarato, con 11 membri della sinistra a farne parte. Alcuni dei suoi collaboratori hanno consigliato di rispondere al colpo convocando elezioni immediate. Ma Berlusconi è sembrato poco propenso a farlo, e ha affermato che il suo governo “andrà avanti senza preoccupazioni”.
Nonostante i suoi problemi con la legge, Berlusconi ha governato l’Italia per due anni dopo che la precedente legge sull’immunità era stata rigettata. Questa volta si trova di fronte a due processi, nessuno dei quali potrebbe fare di più che imbarazzarlo. In uno, è accusato di corruzione. Il suo legale David Mills, un avvocato britannico, è stato accusato di aver accettato una tangente che la corte ha sentenziato provenire da Berlusconi. Ma da quando tutte le accuse sono cadute dopo che la legge sull’immunità è passata, l’accusa dovrà ricominciare tutto daccapo. Prima che si raggiunga un verdetto, il presunto reato cadrà in prescrizione. In un secondo processo, per evasione fiscale, le procedure erano state sospese e possono essere riesumate immediatamente.
Tutto questo rappresenterà una sconfitta in una fase in cui il governo sta mettendo nella morsa evasori fiscali e sta offrendo un’amnistia per riportare in patria i capitali. Ma, di nuovo, le procedure verranno probabilmente abbandonate prima che l’intera procedura, che include ben tre processi, faccia il suo corso. La maggiore minaccia per Silvio Berlusconi potrebbe essere rappresentata da un’inchiesta collegata che presumeva un’evasione fiscale, risalente al 2005.
La decisione della Corte aggraverà i recenti problemi di Berlusconi, politicamente molto più debole di quanto non fosse pochi mesi fa. Il Premier è infatti una figura centrale, sebbene non inquisito, in un’indagine della procura di Bari su un caso di prostituzione e traffico di droga. Il maggiore sospettato, un uomo d’affari locale, è sotto inchiesta per aver fornito circa 30 donne per festini orgenizzati presso la residenza del Presidente del Consiglio, dove alcune sarebbero trascorso anche la notte e sarebbero state pagate per farlo. Berlusconi nega di essere a conoscenza del fatto che fossero state pagate.
Il 3 Ottobre un giudice di Milano ha decretato che il gruppo Fininvest di Berlusconi deve pagare danni per 750 milioni di euro per aver corrotto un giudice al fine di avere il controllo, nel 1991, della Mondadori, la casa editrice più importante in Italia. L’avvocato della Fininvest, Cesare Previti, è stato condannato due anni fa per aver tentato di comprare un verdetto favorevole. Il giudice che ha quantificato i danni ha dichiarato che Berlusconi era altrettanto responsabile per tale corruzione.
Per i detrattori di Berlusconi questo è stato un puntuale avvertimento di cosa è in gioco al momento, nonché un promemoria per ricordare che il Presidente del Consiglio italiano è un imprenditore miliardario finito sotto processo una dozzina di volte. In molti casi, l’unica ragione grazie alla quale è riuscito a sfuggire alla condanna è stata un’amnistia o una modifica alla legge sulla prescrizione sponsorizzata dal suo stesso governo. Per i sostenitori del Premier, tuttavia, la sentenza è un’ulteriore prova che egli è vittima di una trama condotta dai suoi nemici e da “magistrati rossi”. La beneficiaria della sentenza è una compagnia controllata da Carlo De Benedetti, il cui gruppo mediatico, L’Espresso, ha condotto indagini nella vita privata del Presidente del Consiglio.

iovedì 15 ottobre 2009

CANCELLO ED ARNONE, CONDONO PER IL BOLLO AUTO


ART. N.1- BOLLO AUTO, RICHIESTA DI CONDONO.
di Francesco Di Pasquale


Ancora una richiesta d’intervento presso la Regione Campania, Napoli, tramite il consigliere regionale Angelo Polverino. Dopo l’impegno per lo sciopero dei farmacisti, conclusosi positivamente, questa volta tocca al bollo auto.
Dopo un colloquio telefonico tra Francesco Di Pasquale ed Angelo Poverino sulla questione di un condono per il bollo auto, per gli anni addietro, c’è stato l’impegno del consigliere regionale ( P.D.L.) per l’occasione della prossima finanziaria di dicembre. In effetti si tratta del condono di quanto dovuto senza sanzioni o interessi. Questa la proposta.
Per quanto attiene il bollo auto, da tempo vi sono proposte, anche con petizioni, di Francesco Di Pasquale. Poi poiché vi era un impegno di governo per l’abolizione Di Pasquale si è mosso anche su questo versante. Ora l’occasione di un condono, visto che la problematica è abbastanza dibattuta e comunque costosa.
Ricordiamo ancora la battaglia di Di Pasquale e Polverino a seguito dello sciopero dei farmacisti, conclusosi felicemente, anche grazie all’intervento del Sig. Presidente della Repubblica Italiana (sollecitato da Di Pasquale), tutto questo ampiamente documentato sui giornali e sui blog.
Aspettiamo assieme a di Pasquale tutti fiduciosi, perché sappiamo che comunque ci saranno risultati positivi.

ART.N.2- FRANCESCO DI PASQUALE: IL FUTURO DI CANCELLO ED ARNONE E/E’ LA POLITICA.
FRUTTO DEI VALORI DELLA NOSTRA TRADIZIONE.
Non avere mai paura degli altri, delle idee degli altri, quando si è forti della proprie, anzi.
L’esperienza mi dice che il futuro della nostra comunità sta nella politica, ovvero nella politica dei valori o del territorio o dell’aggregazione e del confronto. La politica della comunità- passato, presente e futuro. Io vedo questo e vedo molto bene il fiorire o rifiorire di movimenti politici, di aggregazioni di persone. Ho sempre lottato per questo e difeso quelli che volevano fare politica, Ho cercato appunto di insegnare la libertà di espressione di tutti, perché cosa buona, come arricchimento collettivo. Gli incontri, la conoscenza servono per capire, comprendere, correggere per andare avanti. Se non si parla dei problemi come si fa a capire che esistono e che poi bisogna affrontarli per superarli? Se non ci si guarda negli occhi e nei cuori, il contatto umano con la gente, come si può vivere per la comunità? Allora ognuno con i propri valori e principi, l’esperienza, la sua voglia, la sua passione, si confronti con quelli vicini, quelli meno vicini, ma fratelli della stessa comunità, con la comunità, con la storia e con il futuro. Si perché bisogna pensare al futuro nel rispetto del passato e presente. Ripeto, la politica, ovvero l’aggregazione di persone e valori, sentimenti e sogni, permetterà di elevare il confronto e abbassare lo scontro personale, si perché non sarà più una politica personale, ovvero con le persone in prima fila, ma la politica che accompagna le persone, per cui le persone verranno “scansate” e ci sarà spazio per valori, idee e confronti. Ritorniamo indietro per andare avanti, ma con una maggiore esperienza e tecnologia, così per il bene della comunità (che è anche diritti cittadini e rispetto leggi), che sta al di sopra di ogni singolo, che rimane sempre. Non occorrono sforzi. E’ il dovere morale di tutti stare insieme e parlarsi.

CASERTA, RIDATECI L'ACQUA DEI RUBINETTI




La Lega Consumatori rivendica il diritto all’acqua potabile.

Caserta. Il tema nuovo quello del diritto all’acqua potabile: il consumatore deve essere consapevole. La Lega Consumatori con le altre Associazioni sono chiamate ad esercitare il loro mestiere sociale di critica e di proposta, affinchè l’acqua del rubinetto sia sicura, salubre e perchè l’ambiente difenda e protegga le sue sorgenti. C’è stata una trasformazione silenziosa, indisturbata, accettata con rassegnazione di chi si accorgeva. Riguarda l’uso dell’acqua, ricorda il Presidente Provinciale di Lega Consumatori Prof. Vito Conforti (nella foto), fno a 50 anni fa in quasi tutto il paese era a disposizione di tutti, senza un valore economico, data la piena disponibilità. Poi si è avuto un forte sviluppo del consumo dell’acqua minerale dovuto alla crescita del potere d’acquisto anche delle famiglie popolari ma anche al timore che l’acqua del rubinetto non fosse raccomandabile. Per questa strada, specie le nuove generazioni, hanno finito per considerare l’acqua del rubinetto inadatta ad essere bevuta. Per bere si doveva ricorrere alla bottiglia di acqua minerale. Ma l’acqua minerale ha dei limiti e delle controindicazioni. Può essere preferita l’acqua di sorgente, del pozzo, della falda. In risposta a questa presa di coscienza che meriterebbe di essere alimentata da una campagna informativa che non c’è, sta partendo una nuova industria: quella delle confezioni di acqua potabile. E’ in funzione, dal 18 marzo il Decreto 31/2001 approvato in attuazione di una Direttiva CEE. Il commercio di acqua potabile avverrà in bottiglie e contenitori, l’acqua potrà essere commercializzata con o senza trattamento. Il trattamento può mirare ad esempio all’eliminazione del sodio per l’alimentazione degli ipertesi, del potassio e del litio per gli arteriosclerotici, oppure all’arricchimento di sali come ad esempio il calcio contro l’osteoporosi e per i soggetti in crescita. L’acqua potabile commercializzata può essere clorurata, quella minerale no. Con il Decreto che è entrato in vigore il 18 marzo si apre la prospettiva di trovare nei negozi e nei supermarket accanto alle bottiglie di acqua minerale, le bottiglie e i contenitori di acqua potabile. E i consumatori come debbono comportarsi? Quelli poco informati e disponibili senza capacità di discernimento critico a qualsiasi proposta commerciale hanno il destino segnato: pagheranno, quasi per la prima volta, in via normale e non eccezionale, nella storia umana il nuovo prodotto: l’acqua potabile. Il consumatore consapevole e responsabile da priorità ad un’altra strada e prospettiva. L’acqua potabile in via normale è l’acqua del rubinetto, se l’acqua del rubinetto non è potabile bisogna intervenire per renderla tale. E’ in gioco un diritto di cittadinanza il diritto all’acqua, l’acqua deve essere libera dal gioco del profitto. La Lega Consumatori di Caserta guidata dal Prof. Vito Conforti con le associazioni dei consumatori e le altre forze disponibili, devono informare, educare e mobilitare i consumatori con le loro famiglie per il ritorno all’uso dell’acqua del rubinetto come acqua potabile. Si tratta di organizzare una campagna ed una iniziativa sociale e politica diffusa sul territorio nazionale. La posta in gioco non è soltanto rapportata alla possibilità di risparmiare negli acquisti, neppure alla comodità di ricorrere al rubinetto di casa invece che al supermercato ma al contributo che con queste scelte strategiche si concorre efficacemente alla tutela dell’ambiente. Il tema dell’acqua potabile è di di fondamentale importanza e giustifica l’affermazione di un diritto di cittadinanza. Per contribuire a realizzarlo proponiamo un mestiere sociale che la Lega Consumatori deve esprimere a tutti i livelli. Studiare il problema dell’acqua potabile, approfondire la legislazione in materia, aprire un confronto per un dialogo e una possibile collaborazione con gli acquedotti, i comuni, le USL, le regioni fino allo stato. L’iniziativa della Lega Consumatori deve privilegiare la proposta delle carte dei servizi, specie per gli acquedotti che assicurano in modo concreto standard di qualità adeguati. In questo modo l’associazione dei consumatori diviene canale di comunicazione di certezza e garanzia per il consumatore così da realizzare il ritorno all’uso del rubinetto ed allo stesso tema forza rappresentativa in grado di influire in misura determinante per la salubrità dell’acqua, l’acquisizione poco costosa del bene, la difesa dell’ambiente a protezione delle sue risorse.

venerdì 9 ottobre 2009

DISASTRO AMBIENTALE



Francesco Di Pasquale

“Dopo DISASTRO AMBIENTALE MONDIALE”
TERRA NOSTRA AVVELENATA.

NEL CASERTANO TERRENII AVVELENATI, NON BONIFICATI: ECATOMBE UMANA.
Si parla di 300 ettari di terreno avvelenati, con percolato e diossina. Villa Literno, Castel Volturno e c’è pure Cancello ed Arnone.
L’agricoltura distrutta.

ANCORA. ANCORA. ANCORA. E’ di questi giorni una nuova notizia, la stessa, altre, comunque lo stesso, riportato da organi di informazione, in particolare ed anche il Mattino di Napoli, che l’ha evidenziata in modo molto forte, di terreni avvelenati nel casertano, perché pieni di rifiuti pericolosi, La norma: la tragedia, la ribellione, non la rassegnazione e l’irresponsabilità, il dovere dei doveri e di ogni singolo.
Affari e business illegali, dell’illegalità. Continua dopo che aveva iniziato, senza mai fermarsi.
TRAGEDIA UMANA. ECATOMBA. UMANA.
LA MORTE, CAUSA GLI AFFARI ED I BUSINESS, CHE TRIONFANO SULL’UMANITA’, SUI VALORI, SULLO STATO.
TERRE NOSTRE, NOSTRE, AVVELENATE.
Coscienza, legalità, giustizia, avvenire e gioventù dell’avvenire.
Nessuno si muove, tutto passa in silenzio ormai, anche il rumore, in questo mondo anche se è solo rumoroso.
Non si riflette, non si pensa più.
Si muore solo e muore la vita creata.
Eppure non ci vuole nulla per controllare il territorio. Nulla. Per questo non si fa nulla.
Solo business e sperpero di denaro.

ARSURA.
Speranza di Stato, ma per quanti?
Mi fermo, bisogna fermarsi. Non si può continuare.
Non ce nulla più da dire.

Dove sta l’umanità della storia e di DIO.